La passione per il disegno ed i colori non distolgono Sergio Degipo dagli studi scientifici al Liceo Cassini di Genova.
Alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, con Crepax, segue le lezioni del professore Gio Ponti.
Il cambiamento di ambiente è ricco di stimoli nuovi:
a Milano entra in contatto con il gruppo dei pittori “nucleari”, che lasciano un’impronta profonda nella sua visione pittorica.

Partecipa nel 1952 al Premio S.Fedele, e a diverse collettive.
“Lontanissima dai riferimenti tradizionali del paesaggio, della natura morta, del nudo, e persino dai modi dell’arte astratta e informale, la pittura di Degipo esplora gli spazi infiniti della natura, e poco importa se sia rappresentazione del microcosmo o del macrocosmo, poiché infinitamente grande e infinitamente piccolo si assomigliano. Un chimico alle prese con il microscopio, un astronomo che osservi la composizione dei cieli, un biologo che studi le cellule del corpo umano, indagano lo stesso mondo. Compiono la stessa operazione di ricerca, stimolata dalla curiosità umana di conoscere o immaginare le galassie che non potremo mai visitare, ma solo immaginare (D.Camera)

Dal ’54, anno in cui espone, giovanissimo, alla Schwarz di Milano, ai primi anni novanta, la sua ricerca di una pittura cosmologica è stata coerente, tesa, ininterrotta, impegnata in maniera totale. Alla base delle sue visioni sta sempre “l’ironia come atteggiamento distaccato, non necessariamente scettico, come conquista d’una sicura posizione dalla quale ugualmente registrare la relatività d’ogni valore; nella costante incertezza delle cose come certezza della provvisorietà d’ogni punto d’arrivo, e tuttavia stimolo, questo, per una doverosa esigenza di sviluppo; da ciò il secondo elemento caratterizzante della sua pittura, la drammaticità. La quale, estraniandosi per natura da ogni facile commercialità, s’esprime tecnicamente attraverso un’eterogeneità di materiali le cui soluzioni cromatiche sono prodotte dalle più svariate combinazioni chimiche” (L.Parenti).
L’Ultima mostra al Boom Cloom a Genova nel 1995, presentato da Raffaele Francesca, che lo trova incuriosito ad immaginare pianeti e stelle su galassie lontane dalla terra.

1952 – Milano – Premio San Fedele
1955 – Milano – Galleria Swarz
1957 – Genova – Esposizione Nazionale di Arti Figurative
1966 – Genova – Galleria d’Arte Boccadasse (con M.Vannucci)
1967 – Genova – Galleria d’Arte Boccadasse
1967 – Genova – Galleria d’Arte Boccadasse
1968 – Genova – Arte e terzo mondo (collettiva)
1968 – Genova – Galleria d’Arte Boccadasse
1969 – Genova – Galleria d’Arte Nettuno
1970 – Copenhagen – Den Frie Udstilling
1970 – Genova – Galleria d’Arte Nettuno
1970 – Terni – Studio d’Arte “Saggittarius” (collettiva)
1975 – Genova – Art Room
1979 – Genova – Galleria d’Arte Boccadasse
1983 – Borgosesia (VC) – Teatro Pro Loco
1995 – Genova – Galleria Boom Cloom
1996 – Finalbolgo (GE) – Oratorio dei Disciplinari (collettiva)
1997 – Bogliasco (GE) – Centro Civico (collettiva)